Anziani e non con l'apertura del mercato libero siamo più soggetti a truffe anche nel mondo dell'energia
Sinceramente ci rimasi male quando l'agente di una notissima società energetica italiana si fece strada nel centro anziani di mia nonna e iniziò a raccogliere contratti... certo non dovevano farlo entrare e certamente una persona anziana è pienamente in grado di scegliere della propria fornitura, ma c'è una linea sottile ma chiara tra ciò che è legalmente possibile e cioè che non è opportuno.
La prima cosa da fare è informarsi ed essere preparati ma se fossimo tutti esperti allora non staremmo qui a scrivere di possibili truffe quindi ecco cosa ci dovrebbe far insospettire indipendentemente da quanto sappiamo del mercato dell'energia.
Una persona ti dice "siamo dell'autorità e come sa ora si sta passando tutti alla tariffa monoraria, lei chi hai come fornitore, noi siamo di XXX selezionati d'autorità per farle cambiare tariffa" (esperienza diretta) questa parte della telefonata solitamente non è registrata, e l'operatore inizierà a registrare successivamente quando una persona presa alla sprovvista avrà accettato di fare il processo di sottoscrizione del contratto... è truffa questa? a mio modo di vedere sì ma se poi si va ad ascoltare le registrazioni per la validità del contratto sembra tutto corretto.
Quindi al telefono è quasi sempre una vendita molto fozata che da informazioni false se:
C'è sicuramente da stare più tranquilli se:
Invece da chi bussa alla porta si sente dire "dobbiamo fare la pratica per la sostituzione del contatore ci fa entrare? Ci da una bolletta?". Se il venditore si presenta con un falso tesserino da tecnico, magari vestito da operaio della società che gestisce la rete elettrica o del gas allora è proprio truffa, ma ormai anche qui la pratica più consueta è quella della vendita spinta da informazioni errate volte a raggirare il cliente.
Le cose che ci devono insospettire sono le stesse delle vendite telefoniche con l'aggiunta che io diffiderei molto da chi chiede di vedere una bolletta prima di avervi convinto a sottoscrivere un contratto: se il venditore vi ha convinto inizia con voi a compilare il modulo di sottoscrizione e dopo aver compilato tutto poi vi dice "c'è da inserire il codice POD o PDR se non se lo ricorda è sulla bolletta se vuole lo troviamo insieme" allora ok vi sta aiutando. Se la prima cosa che vi chiede è di vedere una boletta vi esponete al rischio truffa: con i dati della bolletta potrebbe cercare di sottoscrivere un contratto a vostra insaputa.
In internet è più difficile essere truffati a dire il vero: quello che si rischia in realtà è tanta, tanta, tanta insistenza, molti comparatori (NOI NO) chiedono un numero di telefono per concludere la comparazione delle offerte (di solito fatta solo tra soli pochi operatori che foraggiano il comparatore) e una volta dato il numero (naturalmente previo consenso privacy, ma di fatto quello che chiedete è un supporto alla scelta quindi possono chiamarvi per dare questo supporto e spingervi a sottoscrivere una "tariffa eccezionale" dedicata al loro comparatore.
Stare attenti, non credere a promesse che sembrano troppo belle per essere vere, informasi, e se si pensa di essere stati raggirati il mio consiglio è:
manda un reclamo scritto alla società di vendita (se si vuole essere più incisivi farsi supprotare da un'associazione dei consumatori)
non esagerare, non è una tragedia. Maccome?! è una vergogna è vero, ma siamo in un mercato e hai un gran potere: cosa faresti se al ristorante mangi male? non ci torni più e dici ai tuoi amici che è un cattivo posto. Nonostante le regole che ci sono (alle volte l'Autorità ARERA si dimenti che sta regolanto un Mercato Libero e non pascolando un gregge dove vuole lei) la prima buona pratica è: non ti piace come ti hanno trattato? cambia fornitore e manda un reclamo! Non perderci il sonno che tutto si aggiusta.
Ma davvero non possiamo fare nulla noi operatori? Dobbiamo sempre aspettare che ARERA, madre e matrigna del mercato libero, dia delle regole agli operatori?
Questi venditori aggressivi ci sono perchè di fatto fanno comodo, perchè i direttori vendita vogliono compiacersi del numero di forniture che hanno fatto sottoscrivere di mese in mese e la retorica della vendita consapevole è un buonismo del quale ci si dimentica già mentre lo si sta dicendo?
Credo si possa fare qualcosa: che gli operatori virtuosi su base volontaria stilino un decalogo di buona condotta e lo mettano davvero in pratica. Cerchiamo di essere seri, comunichiamo questo accordo ed esponiamoci alla pubblica gogna se non lo applichiamo.
Cosa potrebbe contenere
Gestione forniture condominiali: evitare di girare una mazzetta in buoni carburanti agli amministratori di condominio sarebbe un buon inizio, offrire prezzi fissi ed esporli magari in bacheca condominiale a tutti i condomini sarebbe altra cosa buona, rifiutare un amministratore che chiede di sua iniziativa la mazzetta di cui sopra è altrettanto auspicabile. Che le associazioni di amministratori non possano avere benefici diretti o indiretti da chi vende gas ed elettricità e che gli amministratori siano incentivati sotto il punto di vista reputazionale a selezionare fornitori che aderiscono al regolamento di buona condotta dei fornitori.
Clienti over 70: le persone anziane sono da rispettare e tutelare magari un po' di più degli altri, hanno diritto di cambiare fornitore, ma si potrebbe condividere che se sono ingaggiate da un veditore la chiusura di un contratto per loro debba essere fatto sempre con personale interno all'azienda, ad uno sportello ove possibile, dando al cliente esplicito riferimento di chi lo ha portato fino alla firma, pagando al venditore che inialmente lo ha ingaggiato solo mezzo gettone.
Controllo della forza vendita: l'impegno di tracciare per ogni singolo venditore il numero di contratti stipulati; il tasso di abbandono dei clienti a uno, due e tre mesi; il tasso di esercizio del diritto di ripensamento; il numero di reclami sul processo di vendita. Naturalmente anche una soglia oltre la quale il venditore viene cacciato.
Trasparenza: dopo anni di lavoro dell'autorità sui dati da esporre in bolletta e sui contratti... la media di comprensione dei clienti delle bollette è migliorata? No. I venditori hanno potuto affogare tra le varie voci della bolletta delle componeti strane per aumentare i loro margini? Sì.
Allora bisogna cambiare.
Chi vuole si può auto-limitare ad una componente fissa con un costo su base annua e ad una componente variabile in base al consumo.
In bolletta possiamo stampare i costi legati a queste due variabili (da mercato libero) e un'altra voce con tutto il resto che tanto non cambierebbe da venditore a venditore?
Chi vende energia potrebbe presentare così gli importi in una facciata aggiuntiva alle bollette (sia mai che non si ottemperi alle regole date da ARERA che hanno tanto chiarito fino ad oggi la bolletta, la 2.0 è, bisogna essere onesti, un progetto meritorio ma che non ha risolto).
Sono tutte cose che costano? Se di Mercato Libero si vuole parlare il potere non lo ha, di per se l'Autorità, ma i consumatori e i fornitori si dividono in buoni e cattivi per la qualità di quello che fanno, chi fa qualità spende di più, avrà prezzi più alti? Se è bravo a fare il suo mestiere no. Benevenuti nel Mercato Libero.
Infine una provocazione... chi secondo voi aderirebbe a un auto-regolamento del genere? Gli ex monopolisti? Le piccole municipalizzate? Le nuove società nate di recente per acquisire credibilità?
Introdurre l'idea di la qualita' in un mercato che punta al ribasso dei prezzi e' utile?
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